Mototurismo: la Val Verzasca

di Andrea Crosato

La Val Verzasca (Svizzera)

È domenica mattina, vi alzate e ,aprendo le finestre, scoprite un cielo azzurro limpidissimo: con una giornata così sarebbe un peccato stare chiusi in casa… e poi, anche se ci sono Motomondiale e SBK alla TV, la vostra dolce metà sicuramente vorrà andare a prendere il sole da qualche parte. Se abitate vicino al confine con la Svizzera, una meta che fa al caso vostro potrebbe essere la Val Verzasca, situata a nord del Lago Maggiore.

Provenendo da Milano, la strada più breve è quella che passa per Como: si entra in Svizzera a Ponte Chiasso, dopodiché ci si dirige verso Lugano seguendo le numerose indicazioni. La cittadina svizzera meriterebbe una visita: se avete tempo, concedetevi una passeggiata sul lungolago e nel parco (davvero ben curato). Dopo Lugano, proseguite in direzione Bellinzona: la strada è veloce, ben pavimentata e solitamente non troppo trafficata, ma non troppo emozionante dal punto di vista della guida. Il divertimento ha inizio con la “scalata” del Monte Ceneri, dove potrete fare qualche piega grazie anche al fondo con buone caratteristiche di aderenza (e – ahimè – di usura: controllare le gomme per credere…). Una volta superato il Monte Ceneri (è una sorta di passo, anche se la quota massima raggiunta è di circa 600 metri s.l.m.) dovrete girare subito a sinistra, seguendo questa volta le indicazioni per Locarno: questo tratto di strada, pur rettilineo, vi farà ringraziare profondamente di essere venuti in moto, dato che nella stagione estiva è spesso caratterizzato da lunghi incolonnamenti di auto. Dopo pochi chilometri, le indicazioni vi faranno svoltare a destra: vi troverete a costeggiare un piccolo aeroporto, e di lì a poco cominceranno le indicazioni per la Valle Verzasca, che ha inizio dal paesino di Gordola.

La salita, inizialmente ripida, comincia presto a costeggiare il lago di Vogorno: si tratta di un lago artificiale, creato da una impressionante diga. È consigliabile una breve sosta su questa diga (aperta al pubblico), sulla quale nei week-end estivi si tengono spettacoli con bungee-jumping e luci laser. Numerosi inoltre gli scorci panoramici sul Lago Maggiore; particolare attenzione bisogna prestare alla prima galleria che si incontra (prima della diga), caratterizzata da una curva a destra che chiude tantissimo e – complice il buio totale – può crearvi qualche grattacapo se non la affrontate a velocità davvero ridotta.

Il lago artificiale è formato dal fiume Verzasca, che dà il nome alla valle stessa (ed è poco più che un torrente); la strada lo costeggia, e a questo punto (giunti a Lavertezzo ) non dovete fare altro che scegliere il posto che più vi aggrada, parcheggiare la moto e sdraiarvi al sole sui grossi massi che costituiscono le rive del corso d’acqua, raggiungibili dalla strada percorrendo ripidi (ma brevissimi) sentieri. Alla domenica vi sono numerosi turisti, ma non è difficile trovare un angolino tranquillo; il fiume presenta punti in cui è possibile rinfrescarsi, prestando però attenzione alla forte corrente e alla temperatura “polare” dell’acqua. 

C’è anche chi si tuffa dai caratteristici ponti in pietra, ma è molto pericoloso per via delle correnti e del fondale: il mio consiglio è di non imitarli. Piuttosto godetevi la natura ed il silenzio, rotto solo dallo scorrere delle acque; il relax sarà totale, grazie anche all’aria fresca che vi farà dimenticare l’afa cittadina. Si sta così bene in riva al fiume che io preferisco portarmi i classici panini e pranzare “al sacco”; per chi non volesse rinunciare ai piaceri della tavola, in ogni paese vi sono comunque trattorie o locali dove è possibile mangiare un boccone.

Sarà con una vena di rimpianto che salirete nuovamente in moto e vi dirigerete nuovamente verso lo smog e il caldo soffocante della città dove abitate; per rendere più piacevole il viaggio di ritorno, è possibile costeggiare una delle due sponde del Lago Maggiore, oppure percorrere la “Centovalli” (da Locarno in direzione Domodossola). Se invece avete fretta potete buttarvi in autostrada a Rivera (in prossimità del Monte Ceneri): ricordatevi però che in Svizzera non ci sono caselli, ma è necessario un bollino autostradale (da acquistare in dogana).

Quello descritto in questa pagina è un itinerario interessante per chi vuole passare una giornata immerso nella natura, lontano da afa e caos; la lunghezza abbastanza ridotta lo rende ideale per gite di una sola giornata. Dato che dovrete varcare la frontiera con la Svizzera, accertatevi che i documenti (vostri e della moto) siano in ordine. Non dimenticate, poi, di portare con voi un costume, un telo e le indispensabili creme protettive; per chi volesse fare due passi, vi sono poi numerosi sentieri.

Per concludere, un appunto pratico: in Svizzera la Polizia (che gira su carenatissime BMW) è abbastanza rigida e le multe salate: occhio quindi ai limiti, ai semafori e ai sorpassi, soprattutto nei centri abitati. Inoltre ci si potrebbe trovare in situazioni spiacevoli se non si fosse in grado di pagare al momento un’eventuale contravvenzione. Consigliabile pertanto avere con sé un minimo di contante, magari in Franchi svizzeri, anche se alcune voci (che al momento non sono in grado di confermare) danno per certo che la “pula” svizzera accetti addirittura il pagamento tramite le principali carte di credito…